08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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L’Aquila con gli occhi a mandorla
Sul terremoto e sulla sentenza di colpevolezza dell'Aquila













Pubblico molto volentieri questa mail ricevuta da Francesca sulla sentenza dell'Aquila per il terremoto, con a seguito un articolo tratto dal web.

Caro Fabrizio
credo che chiunque abbia un po’ di buon senso e un minimo di capacità di giudizio si renda facilmente conto dell’assurdità della condanna dell’Aquila.
Purtroppo nel nostro paese, come osserva giustamente questo ricercatore, domina la sfiducia per le istituzioni, o per tutto ciò che “puzza di istituzione”, e la pericolosa tendenza di voler trovare un colpevole a tutti i costi, che impedisce alla gente di accendere il cervello e capire che talvolta quelli che vengono indicati come colpevoli sono solo dei capri espiatori, usati per coprire le colpe di altri, di coloro che troppo superficialmente governano questo paese. (ricordiamoci che Bertolaso, i governatori della Regione Abruzzo e i costruttori che non hanno rispettato le leggi antisismiche non compaiono tra gli imputati, che solo gli scienziati sono stati condannati a 6 anni di carcere e al pagamento di oltre 8 milioni di euro per “omicidio colposo plurimo”)
La cosa che più mi ha sconcertato in tutta la faccenda del processo alla scienza per il terremoto dell’Abruzzo è stata il ruolo che i media hanno avuto, e la carenza di informazioni corrette in merito. Il clamore e le esultazioni che la condanna ha sollevato, e la falsa e strumentale affermazione che la Commissione Grandi Rischi sia un’organo di Governo, protetto e super pagato, quando si tratta di consulenti esterni, non retribuiti. E’ veramente triste vedere come la stampa italiana sia brava a fomentare l’odio nelle persone.
Ma io spero e credo ancora nell’intelligenza delle persone, in Italia, e spero ancora che qualcosa prima o poi cambi davvero in questo paese.
Quello che è accaduto all’Aquila durante il terremoto è terribile, e non doveva accadere…ma nessuno, né i giudici, né le istituzioni, ha mai voluto sentir parlare di prevenzione, nessuno finora ha voluto capire che quello è oggi l’unico mezzo che abbiamo per evitare tragedie di questo tipo.
Francesca

Articolo

Recentemente sono stato in Giappone, per lavoro, presso l’Università di Tohoku a Sendai, la zona colpita dal terremoto di magnitudo Mw 9.0 e soprattutto dal collegato Tsunami dell’11 marzo 2011
In particolare ho lavorato per alcuni giorni nel Research Center for Prediction of Earthquakes and Volcanic Eruptions. “Prediction” nel senso che studiano, come quasi tutti i centri che si occupano di terremoti nel mondo, anche la previsione pur non essendo in grado, come nessuno è, di prevederne il verificarsi nel breve termine.
La foto che qui riporto l’ho scattata in una delle zone più colpite dall’onda di Tsunami.

Questa foto (immagine di apertura) merita un commento: quello che si vede è l’ospedale. Situato, appositamente per essere “al sicuro”, su un terrapieno alto almeno 15 metri. La gente ovviamente è scappata proprio li quando l’onda ha iniziato ad avvicinarsi, pensando di salvarsi. E in effetti molti sono sopravvissuti in questo modo … ma l’onda dello tsunami ha superato i 10-15 m previsti e ha raggiunto il secondo piano dell’edificio che per fortuna ne ha altri due. Senza quei due piani in più le cose sarebbero andate diversamente. Come nel caso dei 74 di 100 bambini di una scuola nelle vicinanze, portati via da un’onda molto più alta del ponte su cui loro e gli insegnanti pensavano di essere al sicuro.
Intorno è una completa, sebbene nipponicamente ordinata, desolazione su cui spiccano due edifici di 10-15 metri sradicati e ribaltati, accasciati su un fianco.
Tutto questo è segno che “lo stato” e “gli esperti” non hanno previsto che l’onda potesse mai superare l’altezza di 10 metri per la quale si erano e avevano preparato il territorio e le persone. E men che meno avevano previsto che il terremoto avrebbe raggiunto la magnitudo 9 superando le previsioni di 8.5.
Addirittura hanno sistemato un territorio intero (e le case qui c’erano e ora non ci sono più) per sopportare un’onda di 10m e la gente ci ha in fondo creduto.
La prima riflessione che mi è venuta in mente è questa: in Italia questi “esperti e funzionari” sarebbero stati accusati di aver rassicurato la popolazione che un terremoto di magnitudo superiore a 8.5 e un’onda di più di 10 metri non si sarebbero verificati.
Ma il Giappone non è l’Italia. Alcuni si sono un po’ incazzati, certo, perché le istituzioni non hanno protetto per questo evento (non previsto). Ma la stragrande maggioranza ha capito che non si è trattato di rassicurazione o superficialità dei ricercatori. Semplicemente non c’era modo di sapere prima la portata di un evento così straordinario e nemmeno, soprattutto, quando sarebbe avvenuto. Sanno che nessuno poteva chiedere loro di abitare altrove per un tempo indefinito visto che il territorio è sismico e soggetto a tsunami. E sanno che da ora in poi si ragionerà sulla base di quanto accaduto, cercando di dotarsi tutti gli strumenti per prevenire il prossimo disastro. Che verrà, e lo sanno. Anzi se lo aspettano per la zona a Sud di Tokyo. E sanno che dovranno avvalersi degli strumenti che i ricercatori sapranno mettere a disposizione e che fino all’11 Marzo 2011 li avevano salvati varie volte.
Vivendo il Giappone per 2 settimane e passando da Nagoya a Tokyo e poi a Sendai e viceversa, mi sono fatto un’idea che credo spieghi perché in Italia abbiamo avuto il processo dell’Aquila che ha condannato in primo grado gli imputati per omicidio colposo mentre in Giappone questo non è stato nemmeno pensato.
Li la popolazione ha fiducia nelle istituzioni, fiducia giustificata dal buon funzionamento dei servizi e anche del sistema di prevenzione, e non pensa che qualunque cosa accada di male ci sia dietro una malafede delle stesse istituzioni volta a fregare i cittadini.
In Italia invece c’è una altrettanto giustificata sfiducia nelle istituzioni, totalmente legata alla mala-politica, a causa della quale anche le conseguenze di un evento naturale (innaturale è la mancanza di prevenzione sul territorio) diventano motivo di vendetta, mal diretta, verso le istituzioni. Questa sete di vendetta ha colpito, in un modo che stride con la scienza, le persone sbagliate facendo salvi i veri colpevoli dei danni mostruosi che periodicamente e prevedibilmente colpiscono il nostro Paese.
Raffaele

tratto da precariatingv.wordpress.com




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